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Fondo Luciano Lanza/Bombe e Segreti
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Piazza Fontana, 12 décembre 1969 Ritaglio stampa da «Le Monde» del 12 dicembre 2004. Recensione dell'edizione francese del libro "Bombe e segreti" di Luciano Lanza ("La Ténébreuse Affaire de la piazza Fontana", Editions de la CNT-RP, Paris, 2004).
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Rapporto su Milano Ritaglio stampa da «Il Milanese» del 9 aprile 1972. Il 22 dicembre del 1970, il prefetto di Milano Libero Mazza inviò al ministro dell'interno Restivo un rapporto sulla situazione a Milano: tema, l'estremismo nella nostra città. Questo rapporto voleva essere insieme un "punto" sulla situazione, e una carta dell'estremismo politico milanese: dai movimenti o gruppuscoli di estrema sinistra a quelli di estrema destra. Dai giorni in cui quel rapporto fu scritto (ebbe qualche aggiornamento nel 1971) sono passati quindici mesi: alcune situazioni sono mutate, alcuni giudizi caduti. Per le bombe di cui il rapporto addossa la colpa agli anarchici s'è riaperta in questi giorni una istruttoria che batte la strada opposta, quella di un gruppo fascista. Altre situazioni sono invece rimaste sostanzialmente le stesse. Riteniamo comunque che la lettura del documento sia di grande interesse: è Milano come la vedeva e la giudicava il prefetto in quel dicembre del 1970. Libero Mazza, che ha 62 anni, è prefetto di Milano dal 1° agosto 1966.
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Tutti Assolti. Sentenza choc per la strage di piazza Fontana Ritaglio stampa dal «Corriere d'Informazione» del 20 marzo 1981. Prima pagina del giornale che annuncia la sentenza del processo d'appello per la strage di Piazza Fontana a Catanzaro: tutti gli imputati sono assolti dal reato di strage per insufficienza di prove.
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Ombre Rosse. Il caso Calabresi Ritaglio stampa da «L'Espresso» del 9 novembre 1980. Inchiesta sull'omicidio del commissario Luigi Calabresi otto anni prima della riapertura del caso, nel 1988.
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La Squadra 54: i «depistatori di Stato» all'opera nella Milano di piazza Fontana Ritaglio stampa dal «Corriere della Sera» del 18 marzo 1998. Articolo sulla cosiddetta "Squadra 54", composta da quattro agenti dell'Ufficio Affari Riservati (tra cui Alduzzi e Russomanno), con il compito di depistare le indagini sulla strage di Piazza Fontana avvallando la "pista anarchica". Al momento della morte di Pinelli questi agenti si trovavano nella Questura di Milano, ma la loro presenza verrà resa nota solo con il ritrovamento delle carte dell'Ufficio Affari Riservati alla metà degli anni Novanta.
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Piazza Fontana, udienza preliminare 30 anni dopo la bomba Ritaglio stampa dal «Corriere della Sera» del 14 aprile 1999. Cronoca giudiziaria, resoconto dell'udienza preliminare del settimo processo per la strage di Piazza Fontana, che vede come imputati principali Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Giancarlo Rognoni e Carlo Digilio. Non è possibile procedere contro Franco Freda e Giovanni Ventura, identificati come gli esecutori materiali della strage, in quanto già processati per lo stesso reato e assolti in ultimo grado per mancanza di prove.
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Bollettino di controinformazione democratica, anno 1 n. 2 Ritaglio stampa dal «Bollettino di controinformazione democratica» del 7 giugno 1970. Sono state selezionate alcune pagine della testata che trattano delle attività del gruppo di estema destra MAR (Movimento di Azione Rivoluzionaria), dell’archiviazione del caso della morte di Pinelli (analizzando i punti oscuri delle ricostruzioni ufficiali) e del processo “Calabresi-Lotta Continua”.
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Inamovibile Russomanno combattente del “Terzo Reich” Ritaglio stampa dal «Bollettino di controinformazione democratica» del 2 giugno 1974. È evidenziato in particolare un articolo riguardante Silvano Russomanno e la sua carriera all’interno dei servizi segreti, nonostante la sua passata adesione ad un battaglione delle SS, in cui combattè dal 1943 al 1945.
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La Rai-Tv non lo farà più? Ritaglio stampa da «L’Europeo» del 24 febbraio 1978. Inchiesta sul caso della distruzione, da parte della Rai, del documentario sull’autunno caldo del 1969 “La spinta dell’autunno. Cronaca documentata delle lotte sindacali di un anno fa” di Vladimir Tchertkoff e Giorgio Pecorini.
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L’autunno caldo ‘69 Ritaglio stampa da «L’Europeo» del 17 febbraio 1978. Inchiesta sul caso della distruzione, da parte della Rai, del documentario sull’autunno caldo del 1969 “La spinta dell’autunno. Cronaca documentata delle lotte sindacali di un anno fa” di Vladimir Tchertkoff e Giorgio Pecorini.
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Piazza Fontana, accuse a Zorzi. Lite tra giudici su un verbale Ritaglio stampa dal «Corriere della Sera» probabilmente del 1995. L’articolo tratta delle responsabilità addebitate da Carlo Digilio a Delfo Zorzi nella strage di Piazza Fontana e della polemica tra il pubblico ministero Grazia Pradella e il giudice Guido Salvini.
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Un film firmato da Concutelli Ritaglio stampa dal «Corriere della Sera» del 15 gennaio 1997. Notizia della sceneggiatura di un film a cui stanno lavorando alcuni detenuti del carcere di Rebibbia. Tra loro Pierluigi Concutelli, tra i fondatori di Ordine nuovo, Dario Pedretti, ideologo dei NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) e Emanuele Macchi di Cellere, membro di Terza Posizione.
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Pinelli. Vent’anni dopo la sentenza non tiene Ritaglio stampa da «Il Manifesto» del 4 luglio 1996 spedito via fax dal gruppo Patto dei Democratici a Luciano Lanza. L’articolo tratta del libro “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” (Sellerio Editore, Palermo, 1996) di Adriano Sofri, sulla famigerata tesi della morte di Pinelli per un “malore attivo” del giudice Gerardo D’Ambrosio.
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I testimoni confermano: a mettere la bomba furono Ordine Nuovo e CIA Ritaglio stampa da «Liberazione» del 28 luglio 1996 spedito via fax da Rifondazione Comunista a Luciano Lanza. L’articolo tratta delle indagini del giudice Guido Salvini sulle responsabilità dei neofascisti veneti (in particolare il gruppo veneto di Ordine Nuovo) nella strage di Piazza Fontana e dei possibili rapporti da essi avuti con la CIA.
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"Grazie Presidente cerco ancora verità" Ritaglio stampa da «La Stampa» del 7 maggio 2009. Licia Pinelli viene intervistata riguardo l'invito ricevuto dal presidente Giorgio Napolitano di recarsi al Quirinale insieme a Gemma Calabresi nella giornata in memoria delle vittime del terrorismo, il 9 maggio 2009.
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Cinque anarchici morti e una strage "Scoprirono la verità, li uccisero" Ritaglio stampa da «La Repubblica» del 10 aprile 2001. Articolo dedicato alle circostanze della morte dei cosiddetti "anarchici della Baracca", cinque militanti anarchici calabresi che si stavano recando a Roma con un dossier contenente le prove che il disastro ferroviario di Gioia Tauro del 22 luglio 1970 non fosse un incidente, ma bensì un attentato copiuto da esponenti di estrema destra legati a Junio Valerio Borghese e al suo tentativo di golpe del dicembre 1970. L'auto su cui viaggiavano i giovani rimase coinvolta in un incidente stradale e del dossier si persero le tracce. Molteplici indizi forniranno credibilità all'ipotesi che l'incidente stradale non sia stato che una copertura del deliberato assassinio dei giovani per ridurli definitivamente al silenzio.