Items
Subject is exactly
Vurchio, Cesare
-
Iniziativa per Giuseppe Pinelli
Milano, 2008. Iniziativa forse legata alla pubblicazione del libro "Pinelli. La diciassettesima vittima" di BFS edizioni. Intervengono dal palco Luciano Lanza e Franco Bertolucci. È possibile riconoscere tra il pubblico: Corrado Stajano, Virgilio Galassi, Amedeo Bertolo, Cesare Vurchio, Maurizio Antonioli, Aldo Giannuli, Paolo Finzi, Enrico Maltini. Nella foto: Enrico Maltini. -
Iniziativa per Giuseppe Pinelli
Milano, 2008. Iniziativa forse legata alla pubblicazione del libro "Pinelli. La diciassettesima vittima" di BFS edizioni. Intervengono dal palco Luciano Lanza e Franco Bertolucci. È possibile riconoscere tra il pubblico: Corrado Stajano, Virgilio Galassi, Amedeo Bertolo, Cesare Vurchio, Maurizio Antonioli, Aldo Giannuli, Paolo Finzi. Nella foto: Corrado Stajano interviene dal pubblico. -
Iniziativa per Giuseppe Pinelli
Milano, 2008. Iniziativa forse legata alla pubblicazione del libro "Pinelli. La diciassettesima vittima" di BFS edizioni. Intervengono dal palco Luciano Lanza e Franco Bertolucci. È possibile riconoscere tra il pubblico: Corrado Stajano, Virgilio Galassi, Amedeo Bertolo, Cesare Vurchio, Maurizio Antonioli, Aldo Giannuli, Paolo Finzi. Nella foto, i relatori. -
"Piazza Fontana: una strage senza colpevoli dalla realtà al 'romanzo di una strage'"
Circolo dei Malfattori, via Torricelli 19. "Piazza Fontana: una strage senza colpevoli dalla realtà al 'romanzo di una strage'" Intervengono: Luciano Lanza giornalista, compagno di G. Pinelli nel gruppo "Bandiera Nera", autore del libro "Bombe e segreti"; Claudia Pinelli figlia di Giuseppe Pinelli. Riconoscibili tra il pubblico: Cesare Vurchio, Pietro Spica -
"Piazza Fontana: una strage senza colpevoli dalla realtà al 'romanzo di una strage'"
Circolo dei Malfattori, via Torricelli 19. "Piazza Fontana: una strage senza colpevoli dalla realtà al 'romanzo di una strage'"; manifesto dell'iniziativa. Intervengono: Luciano Lanza giornalista, compagno di G. Pinelli nel gruppo "Bandiera Nera", autore del libro "Bombe e segreti"; Claudia Pinelli figlia di Giuseppe Pinelli. Testo della locandina: 12 dicembre 1969: strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano, 17 morti e quasi 100 feriti. 15 dicembre 1969: l’anarchico Giuseppe Pinelli viene defenestrato dal quarto piano della questura di Milano. Le indagini della polizia sono a senso unico: il colpevole è Pietro Valpreda con gli anarchici complici, ma una grande controinformazione contesta fin da subito queste falsità. 43 anni dopo un film, “Romanzo di una strage”, riapre la discussione in modo contraddittorio. Che cosa c’è di vero e di falso nel film, quanto verosimile è il racconto che ne fa il regista, chi era veramente il commissario Luigi Calabresi e che ruolo ha avuto nell’intera vicenda, che cosa resta da accertare di questa strage, dopo le conclusioni del giudice Salvini, che continua a segnare drammaticamente la nostra storia? Queste sono alcune delle domande che verranno dibattute nel corso dell’incontro. Di certo quel tragico 12 dicembre segna la fine di un periodo di grandi rivolgimenti culturali iniziato nel ’68 e contemporaneamente l’inizio di una delle fasi più critiche dell’Italia repubblicana. Ma in questa storia ci sono vittime e carnefici, ben distinti, non dimentichiamolo. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. Nella foto: Cesare Vurchio (a destra) e Mimmo Franzinelli. -
Sesto anniversario dell'assassinio di Pinelli
Milano, 15 dicembre 1975, Cinema Alcione: Cesare Vurchio parla all'iniziativa per il sesto anniversario dell'assassinio di Giuseppe Pinelli. Sono gli anni del «malore attivo», l’improbabile diagnosi medica con cui si conclude il processo intentato da Licia Rognini, vedova di Pino. -
Pinelli a Turroni su convocazioni in Questura
Lettera di Giuseppe Pinelli a Pio Turroni, 19 giugno 1968. Convocazion Pinelli e altri compagni in Questura il giorno precedente (18 giugno 1968) per la serie di attentati dimostrativi avvenuti a milano nel giugno 1968. Diffusione pubblicazioni anarchiche. -
Claudia Pinelli, Silvia Pinelli
Intervista a Claudia e Silvia Pinelli, realizzata il 28 febbraio 2015 per il documentario "Il segno del capro" (di Fabiana Antonioli, prodotto da FILMIKA). In questa intervista, Claudia e Silvia riflettono sulle proprie memorie e ripercorrono storie di famiglia. Le sorelle raccontano della giovinezza dei genitori, Licia e Pino, della propria infanzia e del giro di amicizie che frequentavano casa Pinelli (tra cui Cesare Vurchio), del ruolo dei nonni nella vita famigliare prima e dopo la tragica morte del padre. L'intervista raccoglie anche una serie di considerazioni di Silvia e Claudia su alcuni avvenimenti, come l'invito al Quirinale rivolto a Licia nel 2009 da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, o il fatto che la prima edizione del libro intervista "Una storia quasi soltanto mia" (pubblicata da Mondadori nel 1982) fosse rimasta quasi del tutto esclusa dalla distribuzione e destinata in poco tempo al macero; altra questione con cui le due Pinelli si confrontano è quella della presenza delle due lapidi in commemorazione del padre presenti in piazza Fontana, una posta dal Comune e l'altra dagli anarchici. Si ringrazia Fabiana Antonioli per aver fornito e permesso la diffusione di questo materiale. -
Enrico Maltini
Testimonianza di Enrico Maltini, raccolta il 15 febbraio 2014 per il documentario "Il segno del capro" (di Fabiana Antonioli, prodotto da FILMIKA). Enrico Maltini racconta del suo avvicinamento al movimento anarchico attraverso il circolo "Wilhelm Reich" prima e il "Sacco e Vanzetti" poi, la conoscenza di Giuseppe Pinelli e Cesare Vurchio, la conferenza stampa degli anarchici immediatamente successiva alla morte di Pinelli dove è stato coniato lo slogan "Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato, la strage è di Stato".