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Scaramucci, Piero
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Giornata in memoria della strage di piazza Fontana
Giornata in memoria della strage di piazza Fontana. Proiezione del documentario: "La forza della democrazia" di Stajano, Fini, Campigotti, Produzione RAI 2. A seguire presentazione del libro: "Una storia quasi soltanto mia" di Licia Pinelli e Piero Scaramucci, edito da Feltrinelli. Intervengono: Dario Fo, Carlo Ghezzi, Marino Livolsi, Bruno Manghi, Elena Paciotti, Franca Rame, Onorio Rosati, Piero Scaramucci, Carlo Smuraglia, Ferrucio Capelli. Con la presenza di Claudia e Silvia Pinelli. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. Nella foto: Cesare Vurchio (a destra) e Mimmo Franzinelli. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. Nella foto: Guido Salvini. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. Nella foto: Paolo Finzi e Silvia Pinelli. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. Nella foto: i relatori. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. Nella foto, Amedeo Bertolo (destra) ed Elis Fraccaro. -
"Una scultura per Pinelli"
Una scultura per Pinelli; manifesto dell'iniziativa con Goffredo Fofi, Piero Scaramucci, Aldo Giannuli, Mimmo Franzinelli; coordina Luciano Lanza proiezione del filmato “Il malore attivo dell’anarchico Pinelli” realizzato dagli studenti della Scuola civica di cinema di Milano in collaborazione con Federazione anarchica milanese, Unione Sindacale Italiana - Milano, Circolo i Malfattori, “A rivista anarchica”, “Libertaria”. -
Luigi Manconi
Testimonianza lasciata da Luigi Manconi il 13 luglio 2020 per il progetto "Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti". Luigi Manconi ripercorre e ricostruisce le prime faticose fasi delle inchieste per la verità sulla strage di Piazza Fontana e sulla morte di Pinelli. Mentre alcune parti del movimento (come alcuni esponenti del Movimento Studentesco) non escludevano la possibilità di un coinvolgimento degli anarchici negli attentati, e quindi recepivano in qualche misura la narrazione ufficiale dei fatti a cui gran parte dei media si era immediatamente allineata, altri, come Lotta Continua (cui Manconi aderiva) e alcuni importanti giornalisti (vengono ricordati Silvana Mazzocchi, Marco Nozza, Guido Nozzoli, Corrado Stajano, Camilla Cederna, Marco Sassano, Marco Fini, Massimo Fini, Piero Scaramucci) si rendevano subito conto delle incongruenze e stonature che essa presentava e si attivavano per indagare il più a fondo possibile. Un altro importante gruppo di persone che si espose contro la "pista anarchica" e per aiutare la famiglia Pinelli fu quello degli assistenti e studenti dell'Università Cattolica vicini all'area dei "cattolici del dissenso" (di cui si ricordano Bruno Manghi, Luigi Ruggiu, Salvatore Natoli, Luisa Muraro, Marino Livolsi, Roberto Moscati) legati a Licia (e Pino) da un rapporto di amicizia personale scaturito dalla sua attività di battere a macchina i manoscritti dei loro testi accademici. Manconi partecipò ai funerali di Giuseppe Pinelli, dove ricorda di aver ascoltato per la prima volta l'ormai celebre canzone "Ballata per l'anarchico Pinelli", intonata da un gruppo di anarchici mantovani (Ugo Zavanella, Giancorrado Barozzi, Dado Mora) che l'avevano composta nell'immediatezza dei fatti. Furono presenti alla tumulazione alcuni importanti intellettuali dell'epoca, come Vittorio Sereni, Franco Fortini, Giorgio Cesarano, Marco Forti, Giovanni Raboni. L'ultima tappa del racconto di Manconi, anche se certo non l'ultima del suo coinvolgimento e impegno nelle campagne di controinformazione per la verità sulla strage e sulla strategia della tensione, è l'incontro con Marco Ligini avvenuto insieme a Piero Scaramucci, da cui scaturirà la collaborazione al libro-inchiesta "La strage di Stato", per il quale scriverà a quattro mani (con Piero) la parte su Giuseppe Pinelli. Il libro, uscito a soli sei mesi dai fatti del dicembre 1969, avrà un successo dirompente presso l'opinione pubblica e la tesi centrale che esso sosteneva, ovvero il diretto coinvolgimento di alcuni settori e apparati dello Stato negli attentati e nel depistaggio delle indagini, troverà dopo molti anni una conferma ufficiale. La strage di Piazza Fontana e la morte di Pinelli, avvenuta mentre si trovava illegalmente in stato di fermo all'interno di una struttura dello Stato, hanno rappresentato per Manconi il momento della "perdita dell'innocenza" per i movimenti del '68-'69; nonostante lo scontro con la vecchia società per il cambiamento presentasse già da entrambe le parti alcuni aspetti di crudezza, egli identifica in quei fatti il momento emblematico della presa di coscienza che quella lotta veniva condotta dal potere al di fuori di qualsiasi limite o mediazione. -
Claudia Pinelli, Silvia Pinelli
Intervista a Claudia e Silvia Pinelli, realizzata il 28 febbraio 2015 per il documentario "Il segno del capro" (di Fabiana Antonioli, prodotto da FILMIKA). In questa intervista, Claudia e Silvia riflettono sulle proprie memorie e ripercorrono storie di famiglia. Le sorelle raccontano della giovinezza dei genitori, Licia e Pino, della propria infanzia e del giro di amicizie che frequentavano casa Pinelli (tra cui Cesare Vurchio), del ruolo dei nonni nella vita famigliare prima e dopo la tragica morte del padre. L'intervista raccoglie anche una serie di considerazioni di Silvia e Claudia su alcuni avvenimenti, come l'invito al Quirinale rivolto a Licia nel 2009 da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, o il fatto che la prima edizione del libro intervista "Una storia quasi soltanto mia" (pubblicata da Mondadori nel 1982) fosse rimasta quasi del tutto esclusa dalla distribuzione e destinata in poco tempo al macero; altra questione con cui le due Pinelli si confrontano è quella della presenza delle due lapidi in commemorazione del padre presenti in piazza Fontana, una posta dal Comune e l'altra dagli anarchici. Si ringrazia Fabiana Antonioli per aver fornito e permesso la diffusione di questo materiale.