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Comitato Politico-Giuridico di Difesa
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Massimo Varengo e Mariella Bernardini
Testimonianza lasciata da Massimo Varengo e Mariella Bernardini l'11 settembre 2020 per il progetto "Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti". Massimo e Mariella raccontano la propria "storia militante", iniziata in ambito studentesco e continuata poi nel contesto universitario milanese, in particolare al Politecnico e all'Accademia di Brera. Dopo l'assassinio di Pinelli e l'arresto di Pietro Valpreda, ingustamente accusato di aver eseguito la strage di Piazza Fontana, si dedicano con particolare impegno alla campagna per la liberazione di quest'ultimo e alla controinformazione sulla "strage di Stato". Le campagne avranno il loro effetto sull'opinione pubblica e saranno tra i fattori che porteranno alla scarcerazione di Valpreda, se pure in regime di libertà provvisoria, nel 1972. La controinformazione non veniva effettuata solo dai militanti milanesi, ma da una rete anarchica diffusa, di cui vengono ricordati in particolare Antonio Cardella di Palermo, uno dei fondatori del Comitato Politico-Giuridico di Difesa. L'attività controinformativa di Mariella e Massimo proseguirà seguendo altri casi di eclatanti "ingiustizie di Stato" (come quelli di Giovanni Marini e Franco Serantini), strutturandosi nel Comitato Anarchico di Difesa della Federazione Anarchica Italiana. -
Sulle bombe Occorsio dice: Il capo è Mario Merlino
Ritaglio stampa da "Umanità Nova" del 25 luglio 1970 -
Antonio Cardella
Testimonianza di Antonio Cardella, raccolta il 15 dicembre 2009 da Alberto La Via per essere proiettata durante un convegno organizzato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Palermo e presso alcune scuole superiori a cura del gruppo anarchico "Alfonso Failla" di Palermo. Antonio Cardella, economista, giornalista, militante della Federazione Anarchica Italiana, racconta - tra le altre cose - del suo arresto a Milano il 12 dicembre 1969, dove si era precipitato, da Palermo, non appena avuta notizia della strage di Piazza Fontana. Racconta dell'amicizia con Giuseppe Pinelli e della fondazione del Comitato Politico-Giuridico di Difesa in seguito alla sua morte, per portare avanti campagne di controinformazione e difendere gli anarchici ingiustamente accusati della strage e degli altri attentati. Durante il "processo di Catanzaro", giunse a una fase avanzata di organizzazione un "processo parallelo" itinerante da tenersi nelle piazze delle città, che ricevette alcune importanti attenzioni a livello internazionale. Purtroppo quest'iniziativa non arriverà a concretizzarsi.