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Flores, Marcello
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Adriano Sofri Testimonianza lasciata da Adriano Sofri il 19 marzo 2019 per il progetto "Giuseppe Pinelli: Una storia soltanto nostra, una storia di tutti", raccolta insieme a Marcello Flores. Adriano Sofri affronta una riflessione sulle conseguenze che la strage di Piazza Fontana, la morte di Pinelli e i successivi attentati hanno avuto sul modo di pensare della gente e sulle modalità di azione dei militanti politici. Questo si è ad esempio concretizzato nella creazione di una corrente sempre più "specializzata" di attivismo politico, che prenderà il nome di "controinformazione", dedicata a indagare in maniera indipendente sui fatti e a sottoporre a critica le ricostruzioni e le informazioni provenienti dagli ambini istituzionali. Dall'altro lato si è anche prodotto un diffuso senso di sfiducia nei confronti delle autorità e di costante allerta nei confronti di possibili cospirazioni, che in alcuni casi è potuto sfociare nell'eccesso della sopravvalutazione di volontà cospiratorie o dell'effettiva estensione di complotti e depistaggi. Tuttavia, grazie anche a questo incessante lavoro, si è arrivati oggi, secondo Sofri, a una situazione in cui non è possibile indagare oltre, ovvero dove i fatti della strategia della tensione, i depistaggi avvenuti, gli autori degli attentati sono noti ed è possibile raggiungere un notevole livello di comprensione di ciò che è avvenuto.
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Goffredo Fofi Testimonianza lasciata da Goffredo Fofi il 9 febbraio 2018 per il progetto "Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti", in occasione di un incontro organizzato dal Centro Studi Libertari e dall'Istituto Nazionale Ferruccio Parri presso la Casa della Memoria a Milano. Goffredo Fofi racconta della sua partecipazione ai funerali di Pinelli, e più largamente tratteggia un quadro dell'Italia degli anni Sessanta e Settanta, un'Italia di impegno civile, in fermento; poi, l'improvviso irrompere delle stragi come sorta di atto di una guerra civile non dichiarata contro i movimenti e le nuove concezioni di vita sociale e politica che si andavano diffondendo. Giuseppe Pinelli si viene a trovare al centro di questo snodo e la campagna per la verità sulla sua morte finisce per fungere come una sorta di catalizzatore di queste istanze di cambiamento.