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Testimonianza di Enrico Maltini, raccolta il 15 febbraio 2014 per il documentario "Il segno del capro" (di Fabiana Antonioli, prodotto da FILMIKA).
Enrico Maltini racconta del suo avvicinamento al movimento anarchico attraverso il circolo "Wilhelm Reich" prima e il "Sacco e Vanzetti" poi, la conoscenza di Giuseppe Pinelli e Cesare Vurchio, la conferenza stampa degli anarchici immediatamente successiva alla morte di Pinelli dove è stato coniato lo slogan "Valpreda è innocente, Pinelli è stato assassinato, la strage è di Stato".
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Testimonianza lasciata da Elis Fraccaro il 16 settembre 2018 per il progetto "Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti".
Elis Fraccaro racconta delle attività del movimento anarchico successivamente alla morte di Giuseppe Pinelli e alle false accuse verso gli anarchici di essere i responsabili degli attentati. La campagna di controinformazione per la verità sulla strage di Piazza Fontana, la campagna per la scarcerazione di Valpreda, le attività della Crocenera Anarchica (fondata nel 1969 da Pinelli, Amedeo Bertolo e Umberto del Grande) riguardanti anche il sostegno agli altri anarchici ingiustamente incarcerati per gli attentati del 25 aprile 1969, le origini del termine "strage di Stato" per inquadrare il significato degli attentati.
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Testimonianza lasciata da Bruno Manghi il 10 ottobre 2018.
Sociologo, sindacalista CISL, Bruno Manghi è un amico di lunga data della famiglia Pinelli, conoscendo per prima Licia tramite il servizio di battitura a macchina che lei offriva agli studenti universitari. Tra le altre cose, Manghi si sofferma sul funerale di Giuseppe Pinelli e sui primi difficoltosi passi nella lotta per la verità sulla morte di Pino.
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Testimonianza di Cesare Vurchio, raccolta per il documentario "Quando l'anarchia verrà", pubblicato nel 2009.
Cesare Vurchio è stato compagno di militanza di Giuseppe Pinelli nel gruppo anarchico "Bandiera Nera" e in seguito fu tra i fondatori del Centro Studi Libertari. Cesare racconta dell'attività politica con Pinelli, dell'amicizia, del rapporto tra Pino e il commissario Calabresi, fino agli ultimi tragici giorni della vita di Giuseppe Pinelli.
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Testimonianza lasciata da Paola Ciardella Gozzini il 13 ottobre 2018 per il progetto "Giuseppe Pinelli: Una storia soltanto nostra, una storia di tutti".
Paola Ciardella ripercorre i rapporti intercorsi tra lei e il marito Giuseppe Gozzini con Giuseppe Pinelli. Punto d'incontro tra il cattolico Gozzini e l'anarchico Pinelli è l'obiezione di coscienza alla leva. Paola racconta anche il cambiamento di percezione nella vita quotidiana avuto in seguito alla strage di Piazza Fontana, e le immediate reazioni per difendere l'innocenza degli anarchici falsamente accusati.
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Testimonianza lasciata da Marino Livolsi il 16 novembre 2017 per il progetto "Giuseppe Pinelli: una storia soltanto nostra, una storia di tutti".
Livolsi, sociologo, docente universitario, presidente di Società Umanitaria, ci racconta tra le altre cose di casa Pinelli, della conoscenza di Licia tramite il suo lavoro di dattilografa, della vita familiare che spesso e volentieri comprendeva visite degli amici e discussioni. Inoltre, ci parla dei delicati rapporti che intercorrevano tra alcune delle anime che andavano a comporre le campagne per la verità su Pinelli e per la liberazione di Valpreda. Ha anche promosso e curato la realizzazione del libro "Dopo" di Licia Pinelli (ed. dell'Enciclopedia delle Donne, 2015), in cui sono contenute le memorie della sua vita successivamente alla morte di Pino.
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Testimonianza lasciata da Roberto Moscati il 14 novembre 2017.
Moscati, all'epoca dei fatti studente e assistente presso l'Università Cattolica di Milano, in seguito docente di Sociologia presso diverse università italiane, racconta dell'incontro con Pino Pinelli, la loro amicizia, il comune attivismo nel movimento per l'obiezione di coscienza alla leva. Al momento della morte di Pino, Moscati si trovava negli Stati Uniti, e ci parla un po' della ricezione delle notizie dall'Italia in un momento in cui negli Stati Uniti era fortissima la mobilitazione civile contro la guerra in Vietnam.
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Testimonianza lasciata da Pippo Gurrieri il 24 settembre 2017. Gurrieri racconta della forte impronta lasciata da Giuseppe Pinelli nell'ambiente di lavoro in ferrovia anche ad anni dalla sua scomparsa, e condivide il proprio vissuto degli anni di piazza Fontana e la loro "eredità".
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Testimonianza lasciata da Matteo Guarnaccia il 16 marzo 2018, raccolta insieme a Nicola Del Corno.
Molto giovane all'epoca dei fatti, Guarnaccia conserva tuttavia un ricordo molto vivo di Pino Pinelli e della sua apertura alle giovani generazioni e alle loro "stravaganze"; da qui si compone un affresco personale molto interessante della Milano di quegli anni, della difficoltà di trovare spazi di espressione per modi di vita alternativi, del clima che si respirava prima e dopo i giorni delle bombe.